Vi confesso che, oltre a essermi veramente divertito a ricercare Proverbi e Modi di dire livornesi, questa è stata per me un’esperienza davvero utile perché mi ha ribadito il concetto che un proverbio tradizionale non può trasformarsi in Livornese soltanto aggiungendoci un “Boia dé”.
I nostri detti popolari hanno uno spirito diverso da tutti gli altri perché è il carattere dei vecchi, ma anche degli attuali livornesi, che è particolare; lampante è l’esempio di come a fronte del più diffuso ed elegante “Il lavoro nobilita l’uomo” a Livorno invece si recita: “Deve lavorà chi un cià nulla da fà!” Se, come si dice, i proverbi rispecchiano la saggezza popolare allora noi di saggezza ci se n’ha davvero poca!
Altro vecchio proverbio livornese è: “Promette’ e mantené è da gente paurosa”, vi lascio immaginare in che ambiente si doveva vivere qualche centinaio d’anni fa nella nostra città e ancora oggi, nonostante che il nostro stile di vita sia cambiato, va sempre di moda: “A pagà e a morì siamo sempre a tempo”; il concetto di precisione e onestà quindi non è ancora ben radicato nei Livornesi!.
I nostri detti poi si distinguono facilmente perché sono fatti di mare, Libeccio, pesci e Ponci, traspare il forte spirito canzonatorio e la poca propensione per il lavoro, in più altro elemento di fondamentale importanza è il ricorrente impiego della Antifrasi, cioè l’uso di una determinata espressione per intendere invece l’esatto contrario; in parole povere si pensa una cosa ma poi se ne dice un’altra di significato opposto.
Per esempio a una persona che apprende lentamente gli potrei dire: Boia ‘he testa dura ciài dé! Usando l’antifrasi invece gli dirò: Boia dé e sei morvidino! Se una persona parla tanto: Boia dé, ma ‘un ti ‘heti mai?!? Usando l’antifrasi: “Sai ‘osa dé… e sei mutolino! Oppure: E ti c’è bell’e cresciuta l’erba ‘n bocca! O il no plus ultra: Boia dé e tanto ‘hiaccheri quanto i ‘Uattro Mori!
Dopo averci pensato un po’ su ho deciso di riproporre tutto questo materiale così come esce dalla bocca dei livornesi senza filtrare nemmeno le espressioni più colorite che, a volte rasentano sì la volgarità ma nello stesso tempo, risultano essere le più efficaci e divertenti.
Alla fine di questo piacevole lavoro che, spero serva a risvegliare un po’ di livornesità e a divulgarla, mi sono reso conto dell’elevato numero di frasi fatte che, pur non rendendocene conto, tutti noi usiamo nel nostro parlare quotidiano; infatti anche se ho iniziato a selezionare materiale da altri testi e da vari siti web, la quantità più grossa l’ho raccolta ascoltando parlare me!
Questo significa che dentro di me allora c’è un po’ di livornesità.
Dé no e regali fìi… boddóni!
Enrico Faggioni
‘r bimbo di Isa e di Piero